Surah Al-Muddaththir; i quattro motivi che possono condurre gli uomini all'inferno
Questo mondo è un luogo in cui le persone possono prepararsi per un altro mondo che le sta aspettando.
Quel mondo è creato dalla condotta e dalle azioni delle persone che in base ad esse saranno divise in due gruppi di giusti e malvagi, dove ciascuno si troverà in una posizione diversa.
Questo è uno degli argomenti discussi nella Surah Al-Muddaththir. È la 74° Surah del Corano, formata da 56 versi e situata nel 29° Juz' (sezione) del Libro Sacro.
È una Surah meccana (rivelata al Profeta nella Mecca prima dell'Egira); la 4a in base all'ordine di rivelazione. Fu rivelata nei primi mesi dopo che Mohammad (Che Dio benedica lui e la sua famiglia) fu nominato profeta.
La parola Muddaththir significa "colui che è ammantato" e si riferisce al Santo Profeta (SW).
Nei versetti iniziali della Surah, Dio invita il Profeta (SW) ad alzarsi e a recapitare il Suo avvertimento alle persone.
La Surah parla di una persona che si rivolse al Profeta chiamandolo stregone. Dio mette in risalto la grandezza e lo status elevato del Corano e mette in guardia coloro che definiscono il Corano un prodotto di magia e stregoneria: "Lo getterò nell'inferno". (versetto 26)
Secondo l'Allameh Tabatbaei, nella sua esegesi coranica Al-Mizan, la Surah Al-Muddaththir tratta tre argomenti principali. Per prima cosa Dio ordina al Santo Profeta (SW) di alzarsi e mettere in guardia le persone. L'ordine è dato in un modo tale da farci comprendere che è tra i primi comandi dopo la nomina alla posizione di Profeta di Dio. In secondo luogo mette in evidenza la grandezza e lo status elevato del Corano. E terzo avverte coloro che negano l'origine divina del Corano relegandolo a prodotto di magia e rimprovera coloro che hanno rifiutato la chiamata divina.
La Surah parla anche delle caratteristiche degli abitanti del paradiso e di quelli dell'inferno.
Cita una conversazione tra i due gruppi. Le persone del paradiso chiedono all'altro gruppo il motivo della loro triste fine, ricevendo quattro risposte.
“'Cosa vi ha condotto nel (fuoco) ardente?' Essi risponderanno: 'Noi non eravamo tra quelli che pregavano e non davamo da mangiare ai bisognosi. Persistemmo e sprecammo il nostro tempo in questioni inutili e rifiutammo di credere veramente nel Giorno del Giudizio, finché la morte non ci colse". (versi 42-47)
I quattro motivi indicati possono essere considerati come un riferimento ad altrettanti punti in cui negli esseri umani possono persistere serie mancanze e devianze. Dalle credenze e la dottrina, all'adorazione e riconoscimento delle benedizioni di Dio, fino alla condotta non idonea nei confronti del prossimo per arrivare all'attaccamento eccessivo ai vizi. Tutti fattori a cui se non si fa attenzione possono portare alla rovina totale dell'individuo.
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