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Le Surah del Corano - 92

Surah Al-Layl; coloro che si spendono per raggiungere Dio

23:47 - July 09, 2023
Notizie ID: 3489240
Tehran-Iqna- Quando si tratta di denaro e ricchezza, le persone si dividono in due gruppi: coloro che spendono i propri averi per aiutare gli altri e coloro che accumulano ricchezza senza aiutare gli altri

Surah Al-Layl; coloro che spendono per la causa di Dio

 

Al-Layl (La Notte) (arabo: سورَة اللَیْل) è la 92a Surah del Sacro Corano. È una Surah meccana, rivelata cioè al Profeta Mohammad nella Santa Mecca, situata nel trentesimo juz' (sezione) del Corano.  Il nome della Surah deriva dal primo verso in cui Dio giura su "Al-Layl", ovvero la notte.

La Surah parla di due gruppi di persone; i pii che donano i loro averi sulla via di Dio e gli avidi che non credono nel'aldilà.

Quelli del primo gruppo amano dedicarsi alla causa di Dio, spendono i loro averi per ottenere la soddisfazione di Dio e purificare così il loro Nafs (anima). Il Corano promette loro soddisfazione, salvezza e beatitudine da parte di Dio.

Quelli del secondo gruppo hanno un cuore impuro. Sono avari e considerano l'aldilà e il paradiso come falsità. Il Corano avvisa questo gruppo di persone che andranno incontro a  distruzione e dannazione.

La Surah afferma che queste persone non aiutano gli altri a causa della loro avarizia, ma è bene che sappiano che le loro ricchezze non li gioverà dopo la morte e nel Giorno della Resurrezione.

La Surah Al-Layl cerca di avvisare e aiutare le persone a capire quale sarà il risultato della loro condotta. Secondo i versi della Surah, alcune persone accettano le promesse di Dio. Dio in cambio dona loro una esistenza eterna colma di benedizioni. Altri invece sono avidi, si considerano indipendenti da Dio e rifiutano le Sue promesse, incamminandosi così verso la dannazione.

Commentando il versetto 12 della Surah Al-Layl, "In verità, nelle Nostre mani c'è la guida", l'Allameh Mohammad Hosein Tabatabai afferma nell'esegesi coranica Al-Mizan che per guida a volte si intende mostrare la via e talvolta accompagnare qualcuno che cerca egli stesso una guida.

Nel primo caso, vuol dire indicare alle persone il culto di Dio. Nel secondo caso significa accompagnare la persona interessata verso una vita pura, il paradiso e la salvezza eterna. Di conseguenza più l'uomo si impegna, sia dentro nello spirito che fuori con le proprie azioni, ad avvicinarsi a Dio, più si sentirà aiutato ed accompagnato da Dio stesso nel proprio percorso.

Il raggiungimento di Dio è quindi un'opera di avvicinamento reciproco in cui la volontà e lo sforzo dell'uomo rappresenta un aspetto importante. 

 

 

 

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